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Siamo tutti polvere di stelle

In mostra: 15 gennaio – 10 febbraio.Ricevimento e incontro con l’artista: 30 gennaio, 6 serali.

Ricevimento di chiusura: 9 febbraio, 5:30-7:30 serali.RICEVIMENTO DI CHIUSURA:Dopo lo splendido ricevimento per l’apertura di We are all made of stardust, l’IIC ha deciso di ospitare un altro ricevimento in occasione della chiusura della mostra di Penelope. I panorami architettonici dipinti su foglie di palma, specchi e dischi verranno esposti un’ultima volta a San Francisco: il 9 febbraio. L’artista sarà presente l’intera giornata, e dalle 5:30 alle 7:30 serali ci sarà il ricevimento di chiusura. Penelope ha deciso di lasciare le opere nel luogo più adatto: sono state create appositamente per San Francisco, e quindi l’artista vorrebbe lasciarle nelle dimore di quella città. Per questa ragione, le opere di We are all made of stardust saranno disponibili un’ultima volta prima della chiusura della mostra: questa sarà l’ultima opportunità di acquistarne una. Tutti sono invitati a partecipare e anche a portare ospiti che non conoscono ancora l’IIC._________________________________________________________________________Penelope Chiara Cocchi, una giovane e talentuosa artista bolognese già conosciuta dal pubblico americano, presenterà nuove opere in un progetto per la promozione di Bologna e l’Emilia Romagna, con il sostegno di Bologna Connect. Dal 15 gennaio al 10 febbraio, Penelope porterà la magia delle stelle tra le mura dell’Istituto. Per il ricevimento del 30 gennaio, alle 6 serali, l’artista e le sue opere verranno introdotte da Mary Tolaro Noyes, esperta su Bologna e ambasciatrice di Bologna Connect a San Francisco.

Dopo importanti mostre a Miami e in Italia, l’artista ha creato queste nuove opere commissionate specificamente per questa mostra con l’idea di formare un ponte immaginario tra San Francisco e l’Italia. Le opere ritraggono la nostra città insieme ai più spettacolari paesaggi italiani con una tecnica inventata dall’artista, usando come ‘tele’ materiali assai insoliti: foglie di palma, pezzi di legno trovati in spiaggia, locandine, vecchi dischi, specchi. Unendo il mondo naturale a quello artistico, il vecchio – questi materiali con un ‘passato’ – e il nuovo, la tecnica richiama la vita già vissuta di queste insolite tele, ma la estende verso nuove possibilità, facendole rivivere come arte. In questo, l’artista esprime anche l’importanza della consapevolezza ecologica e della sostenibilità: uno dei temi principali del suo lavoro, che esplora il ruolo dell’artista come osservatore attivo e responsabile che vive e partecipa nel mondo contemporaneo e poi usa i suoi materiali e le sue idee per reinterpretare la realtà.

Il titolo della mostra, We Are All Made of Stardust (Siamo tutti polvere di stelle), è concettuale, visto che non ci sono tra le opere immagini di cieli stellati o esplosioni galattiche. Per l’artista il titolo richiama il Big Bang, da cui è scaturito ogni respiro vitale del nostro universo e pianeta. Presi come siamo dalle minuzie del nostro vivere quotidiano, spesso ci dimentichiamo le nostre origini, scordandoci che tutto ciò che abbiamo e facciamo è stato creato in primo luogo dalla Natura.

Cliccate sul link per la brochure (in basso a destra) per vedere l’invito.Prenotatevi qui per il ricevimento e incontro con l’artista (ingresso gratuito).

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