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Max Papeschi: Fifty Shades of Gold

Un iconoclasta a San Francisco

L’IIC San Francisco, in collaborazione con la McLoughlin Gallery e Smith Lumen, e con la rivista Nerospinto come collaboratore mediatico, presenta la prima mostra personale istituzionale negli Stati Uniti di Max Papeschi, uno degli artisti italiani più indimenticabilmente provocatori e politicamente scorretti.
Riconosciuto universalmente come protagonista del mondo artistico giovanile italiano, dopo aver esposto a Berlino, Parigi, Roma, Stoccolma, Kyoto, Smirne e la Città del Messico, l’artista ha scelto San Francisco per la sua mostra Fifty Shades of Gold e per presentare la sua autobiografia, un entusiasmante resoconto della sua ascesa nel mondo dell’arte. Il libro, pubblicato da Sperling & Kupfer (gruppo Mondadori), è già un culto in Italia e apparirà presto anche negli Stati Uniti.

In Fifty Shades of Gold l’artista esplora l’associazione tra il potere e lo sfruttamento nella cultura globale contemporanea. Nelle sue creazioni si affiancano icone del consumismo e simboli di violenza, dimostrando una disturbante, ma affascinante, contraddizione.
L’iconografia religiosa, commerciale e culturale vengono private della loro autorità per mettere a nudo la brutalità intrinseca del potere e delle sue vittime implicite: noi stessi. Come ha osservato la storica dell’arte Pnina Rosenberg, “Le ‘reinterpretazioni agghiaccianti delle immagini care ai bambini’ servono a Papeschi come ciniche e satiriche armi per combattere il consumismo globalizzato e con esso qualsiasi altro “ismo” concepibile politicamente”.

Vernissage di apertura: 12 febbraio, 6 serali. Per prenotarvi (ingresso gratuito), visitate questa pagina.

  • Organizzato da: \N
  • In collaborazione con: \N