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La performance/opera Vocabolario: Construction Grammar Geode 2 utilizza, attraverso la tecnica della cartapesta, due vecchi dizionari — Nuovo Zingarelli Vocabolario della Lingua Italiana del 1990 e Oxford Advanced Learner’s Dictionary del 2000. L’opera rappresenta metaforicamente le parole come materiale per “costruire” la nostra lingua. L’opera richiama la teoria della “Construction Grammar” che fa parte del movimento contemporaneo della Linguistica Cognitiva.
A livello di “forma” gli artisti hanno realizzato calchi in cartapesta di pietre di varie dimensioni, oggetti costruiti per riflettere “le parole sono pietre”, una citazione dal libro di Carlo Levi. Chiaramente questo si riferisce a come le parole possano ferire e rimanere vive nella psiche, condizionando una persona nel tempo. D’altro canto, in inglese esiste la filastrocca “sticks and stones may break my bones, but words will never hurt me”. Questa filastrocca è invece utilizzata come difesa contro insulti e bullismo verbale, per aumentare la resilienza, evitare ritorsioni fisiche e/o rimanere calmi e indifferenti. La scelta della “geode” di cartapesta riflette una roccia vulcanica che normalmente forma cristalli al centro, che in questo caso sono rappresentati da parole. Con quest’opera gli artisti vorrebbero esprimere un concetto di nonviolenza*, saggezza e costruzione.
La performance di 15 minuti è stata originariamente eseguita in Italia, per la Galleria ADDArt a Palazzo Due Mondi, durante il Festival dei Due Mondi. L’azione fa riferimento al nostro mondo bilingue, all’uso dei dizionari e al potere che le parole possono avere. Si svolge in italiano e inglese, con parole scelte a caso che vengono lette dall’interno delle geodi in entrambe le lingue.
L’azione: i due artisti stanno uno di fronte all’altro ai lati del tavolo e leggono 5 parole per geode. Le 14 geodi sono modellate su 14 pietre, disposte in 4 file; 7 pietre e 7 geodi per lingua. Quando ogni forma viene girata e letta, viene poi bilanciata su un barattolo di vetro trasparente, in opposizione alla pietra originale da cui è stata modellata. Ogni volta che uno dei due artisti finisce di leggere 5 parole, recita la sua filastrocca: “sticks and stones may break my bones, but words will never hurt me” oppure “le parole sono pietre”. La performance termina quando le 14 forme sono state lette e bilanciate. Quindi gli artisti tornano a capotavola appoggiando le mani sulle 2 pietre principali delle due lingue di fronte a loro e ripetono le filastrocche simultaneamente.
SANDFORD&GOSTI (Jodi Sandford, San Josè, California USA, / Valter Gosti, Perugia, Italia) hanno deciso di presentarsi sotto un’unica firma dall’anno 2000.
* termine usato dal filosofo Aldo Capitini.