Una conferenza del prof. Albert Russell Ascoli, UC Berkeley
Il Professor Ascoli leggerà e commenterà su versi della Divina Commedia e del Convivio. Dopo la conferenza il professore accetterà domande dal pubblico.
Quando Dante scrisse la Divina Commedia, sapeva certamente che stava scrivendo l’opera più ambiziosa della tradizione letteraria europea, usando altresì il disprezzato ‘volgare’, la lingua eterogenea del volgo tardo-medioevale. Inoltre aveva già completato un trattato senza precedenti, De Vulgari Eloquentia, nel quale teorizzava la superiorità del vernacolo, ovvero la lingua colloquiale degli abitanti del territorio italiano, rispetto al latino, il linguaggio dei venerandi autori classici e dell’onnipresente chiesa cattolica. In questa conferenza il professor Ascoli parlerà di come Dante si adoperò volutamente per creare una nuova forma della lingua vernacolare che potesse divenire il linguaggio letterario, politico e spirituale di una nazione ancora inesistente, adesso conosciuta come Italia.
La conferenza è complementare al programma “L’alba del Rinascimento” di Humanities West (23 e 24 ottobre). L’evento fa parte della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Albert Russell Ascoli, Terrill Distinguished Professor, insegna al Dipartimento di Italianistica all’Università della California a Berkeley. La sua specializzazione principale è la cultura italiana dal tredicesimo al sedicesimo secolo. Conta tra i suoi interessi il rapporto tra le forme letterarie e la storia; la relazione tra autore e lettore; la costruzione dell’identità nazionale italiana; e la politica letteraria di genere. È attualmente Presidente della Dante Society of America, e sta lavorando su uno studio sul problema della fede come promessa e le credenze spirituali agli albori dell’epoca moderna.
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