Una delle rivelazioni musicali della nuova musica italiana
Debora Petrina: voci, pianoforte, elettronica. Con Mirko Di Cataldo.Roses of the Day è il titolo del nuovo album di Petrina, prodotto da Paolo Fresu per inaugurare la sua nuova etichetta dedicata alle voci, Tuk Voice.
Si tratta di una raccolta di re-invenzioni per voce e piano (anche preparato) di classici del rock, della canzone d’autore e della musica contemporanea, che passa da Piero Ciampi a Nick Drake a David Sylvian agli Eurythmics ai Talking Heads e ai Doors toccando anche qualche standard jazz e due brani di Morton Feldman e John Cage.
Il tutto sotto il segno di un’invenzione in continuo movimento, tanto che la canzone che dà il titolo all’album, Roses of the Day, tratta dall’originale di John Cage per voce sola, è divenuto un brano autonomo per voce e piano, a doppio nome Cage/Petrina per volere delle stesse Edizioni Peters di New York che ne hanno stampato la partitura.
La versione che Petrina dà di Only, brano per voce sola di Morton Feldman, è stato inserita da Chris Villars nella sua Morton Feldman Page, punto di riferimento mondiale per quanto riguarda le opere del compositore americano. L’album è stato accolto con grandissimo entusiasmo dalla stampa italiana, attraverso i maggiori quotidiani nazionali e le più importanti testate musicali.
Nel live Petrina fa anche uso di un I-Pad col quale produce in diretta e controlla effetti e loop, dando vita a voci multiple, tappeti sonori e percussivi che amplificano il mondo sonoro del pianoforte e della voce.
Informazioni su Debora Petrina:Cantante, pianista, tastierista e compositrice, Petrina è una delle rivelazioni odierne nella scena musicale italiana, e sintetizza con classe visionaria un obliquo e sensuale cantautorato con le sperimentazioni del jazz-rock d’avanguardia e dell’elettronica.
Il suo ultimo album, ”Roses of the Day” (2015) per voce e piano, è stato prodotto da Paolo Fresu per il lancio della sua nuova etichetta dedicata alle voci, Tŭk Voice.
Il disco è stato accolto con entusiasmo non solo dalla stampa specializzata ma anche dai principali nazionali (La Repubblica, La Stampa, Il Sole24Ore, Il Fatto, Il Manifesto), che ne hanno lodato l’originalità e la freschezza.Artista a tutto tondo, spazia da una solida preparazione di pianista classica e contemporanea, con diverse prime assolute e registrazioni negli Stati Uniti (fra cui un disco Stradivarius), all’uso dell’elettronica e delle tastiere, alla composizione per diversi tipi di ensemble, all’uso particolare della voce e della danza.
Vincitrice di numerosi premi nazionali in qualità di cantautrice, tra cui il Premio Ciampi, Petrina ha suscitato l’interesse di musicisti come David Byrne e John Parish, ospiti nel suo penultimo album ”Petrina” (AlaBianca/Warner), Elliott Sharp (ospite del precedente ”In Doma”), Paolo Fresu, Sylvano Bussotti, Terry Riley e Frederic Rzewski, che hanno apprezzato il suo talento di compositrice, pianista e cantautrice.
Ha suonato a Tokio, New York, San Francisco, Londra, l’Avana, Strasburgo, Berlino, Colonia e Madrid, collaborando con David Byrne, John Parish, Paolo Fresu, Elliott Sharp, Jherek Bischoff, Ascanio Celestini, Sylvano Bussotti, Tiziano Scarpa, Mario Brunello.
Ha registrato negli Stati Uniti e a Praga due dischi di inediti pianistici di Morton Feldman per l’etichetta americana OgreOgress (”Early and Unknown Piano Works” e ”Morton Feldman-Barbara Monk Feldman”).
E’ una dei quattro pianisti di ”Four Pianos”, album uscito nel 2013 per la Stradivarius, che raccoglie prime assolute di Sylvano Bussotti.
Ha condotto un ciclo di trasmissioni per la Rete Due della Radio della Svizzera Italiana.
Petrina è anche danzatrice e performer: ha danzato in progetti di coreografi internazionali (Iris Erez, Sara Wiktorowicz), e ha curato la regia di ”She-Shoe”, un solo di danza, voce, suoni e video, il cui videoclip è stato invitato all’International Dance Film Festival in Yokohama, Giappone. Ha danzato per la Biennale Venezia 2013 e collaborato con SaMPL, Sound and Computing Music, a Padova.
Ha composto la coreografia per un brano di Morton Feldman, ”Three Dances” (inciso da lei per la prima volta, per l’etichetta americana OgreOgress), e la presenta in concerto in doppia veste di pianista e danzatrice.
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