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VOICE PORTRAITS – LA VOCE DELLA POESIA ITALIANA

Ferlinghetti low def

21 marzo – 31 maggio 2025
Dal lunedì al venerdì, ore 10-16:30 su appuntamento (email: contact.sanfrancisco@esteri.it) e durante gli eventi dell’Istituto
Istituto Italiano di Cultura @INNOVIT

APERTURA MOSTRA: 21 marzo 2025, ore 18:30

Olivia E. Sears e Julia Nelsen inaugurano la mostra multimediale “Voice Portraits: Torneranno le sere… La voce della poesia italiana”, una mostra d’arte sinestetica a cura di Giovanna Iorio, con la lettura di una selezione delle loro traduzioni di poeti italiani contemporanei del XX e XXI secolo che faranno parte della mostra.

La mostra è in visione presso i locali dell’Istituto Italiano di Cultura San Francisco, che ne è anche l’organizzatore. Il titolo scelto per la mostra si ispira all’omonima poesia di Alfonso Gatto, che con il suo incipit “Torneranno le sere a intiepidire nell’azzurro le piazze” infonde speranza in un futuro che è ritorno al passato più caro e allo stesso tempo introduce una splendida sinestesia, chiave di lettura della mostra stessa.

La mostra aprirà il 21 marzo e sarà aperta al pubblico fino al 31 maggio, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16:30, su appuntamento (email: contact.sanfrancisco@esteri.it)

Negli spazi dell’Istituto saranno esposti i ritratti delle voci di diciassette grandi poeti e poetesse italiani del Novecento presenti nell’Archivio Poetry Sound Library: Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini, Edoardo Sanguineti, Alfonso Gatto, Giorgio Caproni, Franco Fortini, Sandro Penna, Alda Merini, ma anche poeti contemporanei quali Antonella Anedda, Carlo Bordini, Mariangela Gualtieri, Valerio Magrelli, Claudio Damiani, Mariapia Quintavalla, Lawrence Ferlinghetti, Patrizia Cavalli e Giovanna Frene.

I ritratti della voce sono spettrogrammi creati dall’artista multimediale Giovanna Iorio a partire dalla registrazione della voce del poeta che legge il suo componimento.

Da Poesia nell’Aria, introduzione di Beppe Sebaste:
“Poesie da ascoltare con gli occhi, la mostra […] è una galleria di voci umane. Gli spettrogrammi trasformano la voce in un’impronta unica e irripetibile. [..] Se tecnicamente si tratta di tracciati tridimensionali ottenuti mediante la scomposizione di un segnale acustico complesso nelle sue svariate componenti semplici, filosoficamente si tratta di opere che gettano una specie di ponte, di pacificazione, tra due opposte tradizioni metafisiche: da una parte i sostenitori della voce, della phonè, quindi del mito della presenza e dell’idea che precede ogni segno; dall’altra i fautori della priorità del gramma. [..] Giovanna Iorio, artista e poetessa che insegna letteratura italiana a Londra, ha realizzato una “mappa sonora mondiale della poesia” che in realtà è un archivio: Poetry Sound Library. L’elenco dei poeti è già molto fitto, e dal sito della Library è possibile ascoltare poesie dalla voce degli autori stessi – da Eliot a Montale, da Dylan Thomas a Ginsberg, da Pasolini a Ungaretti, da Carlo Bordini a Amelia Rosselli, fino ai più giovani poeti italiani, irlandesi, ecc. Affascinata dall’epifania delle voci dei poeti, Giovanna Iorio ha provato a “fermarle” visivamente. Sono nati così i Voice Portraits, ritratti di voci frutto dell’incontro simbiotico tra sonorità e colori (e forme).

Beppe Sebaste: Che cos’è un Voice Portrait?
Giovanna Iorio: Un “voice portrait” è il ritratto di una voce.
Beppe Sebaste: Come si fa a ritrarre una voce?
Giovanna Iorio: Partendo da una traccia sonora di pochi minuti realizzo uno spettrogramma.
Beppe Sebaste: Cosa è uno spettrogramma?
Giovanna Iorio: È l’impronta digitale di una voce. È un grafico che fa visualizzare la voce.
Beppe Sebaste: Ma come decidono i colori di manifestarsi, come si controlla il loro flusso, e come (eventualmente) lo si ferma?
Giovanna Iorio: I colori sono il risultato di un complicato algoritmo che studia toni e sfumature. Poi ci sono anche scelte estetiche e rielaborazioni. Per fare un esempio: ogni voce entra in una specie di camera oscura in cui immergo i suoni. Il risultato è ogni volta spettacolare. I colori di uno spettrogramma fanno emergere tonalità calde o fredde. Quando trasformo un suono nel suo spettrogramma, continuo ad ascoltare il suono della voce, simile a un fiume che scorre.”

Accanto ad ogni ritratto il visitatore potrà ascoltare la voce originale dell’autore/autrice da cui il ritratto è stato generato. Le voci sono accompagnate dal testo originale in italiano e dalla traduzione in inglese dei testi poetici, un’occasione unica dunque per vivere intensamente attraverso immagine, voce e traduzione l’esperienza della più coinvolgente poesia italiana. La mostra celebra la voce del poeta e la sua eterna bellezza attraverso un’originalissima sinestesia di immagine, suono e parola.

Si ringraziano: Lucio Lazzaruolo e il Notturno Concertante per le musiche; Beppe Sebaste per aver acconsentito a riutilizzare le sue parole per introdurre la mostra e naturalmente Giovanna Iorio per aver selezionato i testi poetici e i ritratti delle voci dei poeti e per aver dischiuso la Poetry Sound Library anche a beneficio del pubblico dell’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco; City Lights San Francisco.

LA CURATRICE
Giovanna Iorio
 è un’artista nata in Italia e residente a Londra che vede l’arte come un ponte tra suono, memoria e connessione umana. Nel suo lavoro esplora il potere emotivo delle voci. Ha collaborato con artisti e musicisti di fama internazionale, cercando sinergie tra diversi linguaggi artistici. È anche la fondatrice della Poetry Sound Library, una mappa interattiva del mondo che conserva le voci dei poeti, passati e presenti. Il suo rinomato progetto, Voice Portraits, trasforma le voci dei poeti in spettrogrammi visivi, consentendo agli spettatori di ascoltare con i loro occhi. Esposte a livello internazionale, queste opere combinano audio e immagini, spesso accessibili tramite codici QR collegati alla Poetry Sound Library. I suoi progetti interdisciplinari includono Talking Chairs, con sedie trasparenti in cui sono inserite le voci dei poeti, Back to Analog, che esplora il ritorno della poesia al vinile e Voice of Trees, passeggiate sonore geolocalizzate che portano la poesia nella natura, trasformando alberi e parchi in installazioni immersive. A San Francisco, la sua installazione Voice of Trees al Golden Gate Park è stata curata da Michael Rothenberg e Youssef Alaoui. La mostra Evenings Will Return, The Voice of Italian Poetry, all’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, segna la sua prima negli Stati Uniti.

LE TRADUTTRICI
Olivia E. Sears
è una traduttrice di poesia italiana e fondatrice del Center for the Art of Translation, dove ha curato la rivista Two Lines per oltre un decennio. Le sue traduzioni della poetessa contemporanea Mariangela Gualtieri sono apparse di recente su Arkansas International, Circumference, The Common e Copper Nickel, tra gli altri. Attualmente sta completando un manoscritto della poesia di Gualtieri in inglese, When I Wasn’t Dying.

Giulia Nelsen
Julia Nelsen traduce da e verso l’italiano. Ha conseguito la Laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Milano e il dottorato di ricerca in Letterature comparate presso l’Università della California, Berkeley. Ha pubblicato saggi sul futurismo italiano e su riviste d’avanguardia, con interessi che spaziano dalla poesia ai media. Oltre alla sua ricerca, Julia ha lavorato come educatrice, traduttrice e copyeditor per varie organizzazioni e pubblicazioni negli Stati Uniti e all’estero.

 

 

 

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura San Francisco